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Cardio-Respiratoria


Studio medico specialistico per la diagnosi e cura dei disturbi cardio-respiratori nel sonno

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OSAS

(Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno)

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è caratterizzata da ripetuti episodi di completa e/o parziale ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, normalmente associati a una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue.
Questi disturbi sono sempre preceduti da forte russamento, ed esprimono un arresto o una riduzione del flusso d’aria nelle vie aeree e conseguente desaturazione dell’ ossigeno nel sangue con fenomeni di micro risvegli che disturbano il fisiologico svolgimento delle fasi del sonno.
L’ipossiemia, la tachicardia, l’ipertensione arteriosa, sono sintomi transitori che si manifestano durante le apnee ma a lungo andare possono provocare dei danni con conseguente persistenza dei disturbi anche durante il giorno.
I micro risvegli che si ripetono più volte durante la notte impediscono un sonno fisiologico ristoratore e determinano una ipersonnolenza diurna accompagnata da momenti di disattenzione, che sono causa di incidenti stradali di scarso rendimento e di infortuni sul lavoro.
Uno dei primi riferimenti sull’apnea come sindrome specifica, fu pubblicata nel 1877 da W.H.Broadbent, medico dell’ospedale St.Mary’s di Londra. In un articolo pubblicato sul “The Lacent” si menziona per la prima volta la sintomatologia che oggi diagnostichiamo come apnea del sonno ma passò inosservata. Nel 1956 Sidney Burwell, un cardiologo, professore di medicina alla Harvard Medical School, conia il termine “Sindrome di Pickwickian” basandosi sul riferimento letterario di Charles Dickens a Joe ne Il Circolo Pickwick, con la presenza della componente obesa. Le cause dell’osas possono essere varie, ad esempio in età pediatrica l'ostruzione può essere dovuta ad una ipertrofia tonsillare e/o adenoidea. L’obesità può facilitare questi fenomeni ostruttivi sia nell’adulto che nel bambino. Altre cause si possono riconoscere in un volume aumentato della base della lingua o di una ipertrofia dell’ugola, come anche una malformazione mandibolare o un difetto congenito del palato nel bambino possono essere alla base di questi disturbi respiratori nel sonno. Una cosa importante da considerare è la forte pressione negativa che si realizza nella cavità toracica nel momento dell’apnea: i movimenti della gabbia toracica e dell’addome continuano per cui il paziente respira a glottide chiusa (secondo manovra di Muller) e quindi il cuore si trova costretto a lavorare in un ambiente fortemente negativo con grande dispendio energetico, per ottenere una gittata sistolica adeguata ai bisogni dell’organismo. Da ciò consegue una ipertrofia cardiaca che a lungo andare può determinare una condizione di cardiopatia ischemica ipertensiva.
In sintesi i sintomi dell’OSAS conclamata sono:

  • Sonnolenza diurna;
  • Frequenti episodi di blocco della respirazione durante il sonno (apnea) spesso riferiti dal partner;
  • Stanchezza;
  • Insonnia;
  • Ridotta capacità di memoria e di concentrazione;
  • Ipertensione;
  • Risvegli con sensazione di mancato respiro;
  • Mal di testa mattutino;
  • Russamento.
  • Il russamento oggi non è considerato fisiologico.


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BPCO

(Broncopneumopatia cronica ostruttiva)

BPCO è una patologia caratterizzata da un esordio subdolo e da un decorso lento e progressivo. Soltanto quando un soggetto soffre di questa patologia in uno stadio avanzato accusa sintomi caratterizzati da dispnea (difficoltà respiratoria, mancanza di fiato anche durante piccoli sforzi), tosse e presenza di espettorato mucopurulento soprattutto nei periodi di riacutizzazione. Il fumo è considerato il fattore causale più importante e la malattia diventa grave quando vengono interessate le piccole vie aeree (bronchioli terminali) con fenomeni infiammatori cronici che distruggono il tessuto elastico e creano un sovvertimento del rapporto ventilazione-perfusione per distruzione degli alveoli e conseguente compromissioni degli scambi dei gas alveolo capillare.


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Asma bronchiale

L'asma bronchiale rappresenta un’affezioni molto frequente nei bambini in età scolare con una prevalenza che si aggira intorno all’8-10% della popolazione considerata. Essa è caratterizzata da un'ostruzione bronchiale reversibile, spontaneamente o dopo terapia. È caratterizzata da episodi di broncospasmo più o meno gravi accompagnati da tosse secca stizzosa seguita da una tosse più produttiva con l’emissione di catarro molto denso avvolte caratterizzato da una forma spirale (secrezioni dense che vengono dai bronchioli terminali di cui prendono la forma a stampo). A questi disturbi si accompagnano un respiro sibilante, sensazione di fiato corto, tachipnea e senso di costrizione toracica.
Nei periodi di riacutizzazione questi sintomi variano giornalmente, possono essere più gravi durante la notte e al primo mattino, e di conseguenza richiedono un aggiornamento adeguato della terapia che curi eventuali sovraimmissioni batteriche e riducano il conseguente stato di iperreattività bronchiale. Nel corso dell'infiammazione bronchiale, le cellule specifiche dell’infiammazione allergica, mastociti, eosinofili e linfociti T, rilasciano dei mediatori chimici (citochine) che agiscono direttamente sulla muscolatura liscia delle pareti bronchiali, delle ghiandole mucipare e dei capillari provocandone l’ipertrofia e l’iperfunzione. Durante una crisi asmatica, l'aria inspirata raggiunge con difficoltà gli alveoli e la presenza di un aumento del’ostruzione in espirazione facilita l’intrappolamento aereo a livello alveolare con possibili squilibri degli scambi gassosi (ma questo avviene solo nelle forme più gravi e quando le crisi sono più prolungate).

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Enfisema polmonare

L'enfisema polmonare rappresenta una conseguenza distruttrice del tessuto elastico polmonare da parte di processi infiammatori cronici che interessano le piccole vie aeree bronchiolo-alveolare e che trovano il loro inizio nella patologia asmatica e nella bronchite cronica, soprattutto quando coesiste l’abitudine al fumo di sigaretta. È uno squilibrio in effetti ed un danno che si viene a creare a causa del deficit di alcuni enzimi antiossidanti (alfa1 antitripsina) ad opera dei processi infiammatori che diventa più grave quando sussiste un difetto genetico relativo alla sintesi degli enzimi summensionati. Gli enfisematosi puri, cioè quelli affetti da una forma panlobulare sono caratterizzati prevalentemente da gravi processi distruttivi delle pareti alveolari con la formazione di grosse bolle che aumentano lo spazio morto bronco polmonare con grave compromissione degli scambi gassosi e conseguente desaturazione di ossigeno nel sangue. Questa condizione porta a lungo andare ad una fatica dei muscoli respiratori con ulteriori fenomeni di desaturazione, aggravamento della dispnea e delle condizioni cliniche generali con comparsa di grave insufficienza respiratoria e necessita di interventi terapeutici più complessi come l’ossigeno terapia e la riabilitazione respiratoria.

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